Sibari – Parco archeologico

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Il Parco Archeologico di Sibari è posto in località Parco del Cavallo e Casa Bianca, nella frazione di Sibari, a Cassano allo Ionio, in provincia di Cosenza.  Si tratta del sito di una delle più ricche e importanti città greche della Magna Grecia. La zona della Sibaritide fu il centro della civiltà degli Enotri che ebbe la massima fioritura nell’Età del ferro, primadi essere spazzati via dai coloni grci giunti intorno al 720 a.C. I Greci, sconfitti i locali e ridotti alla schiavitù, fondarono Sibari, cetro della zona dove transitavano le merci provenienti dall’Anatolia, penisola compresa nell’attuale Turchia, e in modo particolare da Mileto. La ricchezza di Sibari era proverbiale ma la sua sorte fu segnata da una guerra contro Crotone. Il conflitto culminò con la battaglia di Traente, che viode la vittoria si Crotone, l’assedio di Sibari e sessanta anni dopo la sua distruzione. Dopo essere ritornati in Gracia, i sopravvissuti di Sibari tornarono in Calabria per fondare una nuova colonia denominata Turi il cui impianto fu progettato dal famoso architetto e urbanista Ippodamo. Dopo uno scontro con gli ateniesi che vide nuovamente sconfitti i sibariti, la città fu nuovamente fondata con il nome di Copiae, che fu presto cambiato nuovamente in Thurii. Attiva fino al Medioevo i suoi resti furono individuati e scavati dal 1932 con maggiore intensità nel 1969. Le prime esplorazioni archeologiche, ad opera di Umberto Zanotti Bianco e Paola Zanzani Montuoro, era rese difficili dalle condizioni del terreno acquitrinoso e dalla falda affiorante. Solo alla fine degli anni 60 si riuscì a varare un programma sistematico di scavi a Sibari e fra il 1969 e il 1974 vennero condotte regolari campagne di scavo. Vennero riportate alla luce strutture risalenti all’età romana, arcaica e classica riferibili pertanto sia alla Sibari arcaica che ai successivi insediamenti. I reperti degli scavi sono oggi conservati nel Museo archeologico nazionale della Sibaritide.